

La vita di Jean-Michel Basquiat può essere considerata una perfetta parabola che racconta la New York degli anni Ottanta. La sua storia si incrocia con quella di una città in fermento, che non dormiva mai, dove soldi, droga e divertimento scorrevano a fiumi e nessuno aveva tempo per fermarsi a pensare su dove si stesse andando. Il successo di Basquiat è stato fulmineo, fugace ed esplosivo, come tutto ciò che accadeva in quegli anni folli, in cui i prezzi delle opere d’arte sembravano crescere all’infinito, “pompati” da critici e galleristi che li vendevano a yuppies straricchi che consideravano l’arte un fruttuoso investimento. Tutto ciò ha fatto sì che Basquiat nel giro di pochi anni ottenesse una celebrità e una ricchezza impensabili per un ragazzo come lui, ma in cambio Jean-Michel ha ceduto sé stesso, per una fame di vita che alla fine lo ha divorato.
Come ogni artista “maledetto” Jean-Michel Basquiat, scomparso nel 1988 a soli 27 anni, è riuscito nell’arco brevissimo di pochi anni a costruire una leggenda attorno alla sua figura e alla sua arte.
Jean-Michel Basquiat nacque a Brooklyn, borough di New York, il 22 dicembre del 1960 da padre haitiano originario di Port-au-Prince, il contabile Gérard Basquiat (n. 1930), e da madre statunitense di origini portoricane, Matilde Andrades (1934-2008); aveva due sorelle minori: Lisane (n. 1964) e Jeanine (n. 1967). La famiglia vive a Park Slope. Basquiat inizia a manifestare interesse per il disegno fin da quattro anni, ispirato dai cartoni animati televisivi. Un amore per l'arte trasmessogli dalla madre, la quale lo accompagna spesso al Brooklyn Museum, al Metropolitan Museum ed al Museum of Modern Art di New York[2]. Nel 1968 viene investito da un'autovettura e gravi lesioni interne obbligano i medici all'asportazione della milza. Durante il mese di degenza al King's County, la madre gli regala il testo di anatomia Gray's Anatomy di Henry Gray, che lo influenzerà molto: nelle sue opere riporterà poi molti elementi anatomici[3]. Gray si chiamerà anche il gruppo musicale che Basquiat fonderà insieme agli amici Vincent Gallo, Michael Holman, Wayne Clifford, Nick Taylor e Shannon Dowson. Già all'età di 11 anni era capace di parlare, leggere e scrivere in francese e spagnolo
