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REALIZZARE UN BURATTINO

Bisogna fermarsi a riflettere per un attimo su come surreale e sorprendente sia il concetto di un burattino. Si tratta semplicemente di un oggetto inanimato, un grumo senza vita di materiale, che attende l’arrivo di una persona reale che lo manipoli in qualche modo, producendo così l'illusione della vita. Tutto ad un tratto, questo piccolo essere di materiali legati alla terra sembra avere una vita propria dotata di propri pensieri, paure e parole. I Puppets sono stati con noi fin dai tempi antichi, e sono sempre stati un fascino. La progettazione e la costruzione del burattino, è vitale per quanto efficace sarà davanti ad un pubblico.  Prima di passare alla fase di fabbricazione del burattino, bisogna riportare su carta quella che è la nostra idea, così da verificare l’effettiva possibilità di costruire e successivamente animare quel personaggio che essendo frutto della nostra immaginazione, vuole a tutti i costi tornare alla vita. Questa è la fase più importante, in quanto ci permette di stabilire un contatto con quell'essere che desideriamo avere vicino il più presto possibile. Proprio in questo momento entra in gioco la nostra fantasia che serve a caratterizzare lo stile del nostro personaggio e di conseguenza a concretizzare quello che sarà il nostro film in stop-motion. In ogni forma di racconto lo studio del personaggio e del suo carattere è fondamentale.  Nella fase progettuale, oltre a definire il carattere e l’aspetto esteriore del personaggio, bisognerebbe capire come realizzare lo scheletro e come riesca in un certo senso a mantenere intatte tutte le sue capacità di mobilità. Una serie di schizzi su carta rappresentante i prototipi del personaggio visto frontalmente, lateralmente e da dietro, potrebbero aiutarci a capire meglio i volumi e a trovare la soluzione più convincente per pianificare la fase di costruzione e decidere i materiali più adeguati.

 

LO SCHELETRO

Chiodi, bulloni, agganci o cerniere regolabili, costituiscono nell’inseme quella che si potrebbe definire “armatura”, l’elemento più importante per il burattino da stop-motion. Creare le armature fai da te è fattibile e sicuramente molto più conveniente, il risultato potrebbe rischiare di risultare amatoriale, ma non è detto. Lo scheletro deve essere robusto ma al tempo stesso leggero e facile da maneggiare. La presenza di elementi di ancoraggio, permetteranno al burattino di essere fissato al basamento sul quale dovrà muoversi mediante supporti chiamati rig, che consentono di sostenere e seguire il movimento fotogramma dopo fotogramma durante la fase di animazione. Questo è molto importante ai fini della stabilità del burattino ed anche per la   sua conservazione, in prospettiva delle eventuali cadute che potrebbero danneggiarlo considerevolmente. Generalmente esistono due tipologie di ancoraggio che solitamente vengono utilizzate.La prima consisterebbe nel fissare il burattino direttamente al rig attraverso un attacco a snodo o a vite situato nella struttura interna dello scheletro, la seconda permette al burattino di essere fissato direttamente al pavimento del set attraverso un attacco a vite situato sotto i piedi del burattino.

GLI OCCHI

Per molte tradizioni l’occhio rappresenta “lo specchio dell’anima”, nel senso che riflette in maniera immediata le nostre emozioni, le nostre paure e le nostre sfumature emotive più intime. Fornire degli occhi che emergono e si aprono, come cavità su un burattino, significa concedergli un accesso diretto a una dimensione molto più intima. Spesso gli occhi servono a dare espressione a un personaggio, fornendogli tutte le carte in regola per recitare da grande attore.  Nella maggior parte dei casi, gli occhi vengono realizzati in vetro dipinto, così da dare la sensazione di un qualcosa di incredibilmente realistico, ma molto difficili da muovere, una volta inseriti nella testa del burattino. Inoltre questi tipi di occhi sono costosi e non sono acquistabili ovunque. Bisognerebbe appoggiarsi a qualche fornitore di fiducia. Per questo motivo una buona alternativa sarebbe quella di appropriarsi di occhi appartenenti a giocattoli, bambole e orsi, possibili da trovare a prezzi irrisori nei classici negozi di giocattoli. Un'altra alternativa sarebbe quella di ricorrere alla bigiotteria, ricavando da collane e bracciali, sfere di vetro possibilmente bianche così da poterle modificare in base alle nostre esigenze. Inoltre la presenza di fori alle estremità è un punto a nostro favore, in quanto ci permettono di muovere l’occhio in tutte le direzioni possibili al momento dell’animazione. 

 

LA BOCCA

Le parole, e meglio ancora il modo in cui “escono” dalla bocca, riescono ad esplicitare il nostro stato d’animo. Si capiscono moltissime cose dell’umore di una persona solamente ascoltando come vengono dette le parole. Per questo motivo che anche i nostri personaggi hanno bisogno della parola e quindi di una bocca. Importantissima per determinare l’espressività del burattino, la bocca richiede moltissimi movimenti, soprattutto alla presenza di un dialogo. Così come per gli occhi, anche la bocca richiede un vasto utilizzo di materiali e di tecniche per far sì che il movimento risulti reale. Esistono diversi sistemi pratici che consentono a una vasta gamma di bocche sostituibili, di essere fissate sulla testa di un burattino e successivamente montate, così da ottenere l’illusione di movimento desiderata. Una prima soluzione riguarda la “l’attrazione magnetica”, una sorta di alchimia che si instaura tra la bocca e la testa del burattino. Dotata di lamine magnetiche, la bocca viene a sua volta attratta da una calamita situata all’interno della testa del burattino.

 

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